Il viaggio indesiderato. Quando la malattia entra in casa
Non è un trattato sulla malattia, né un testo di pastorale della salute, ma, semplicemente, il frutto di un’esperienza di vita personale. E’ questo il principale dettaglio introduttivo presentato nel libro di Lorenzo Cuffini, “Il viaggio indesiderato. Quando la malattia entra in casa”, Effatà Editrice (2014).
La vita, non di rado, ci costringe a guardare negli occhi tutto ciò che riguarda l’esperienza del dolore e della malattia, sfidando – si potrebbe dire – la nostra pazienza e quella capacità di sopportazione non sempre disposta a concedere proroghe. Ma per il cristiano c’è un’ulteriore prova da superare, forse la più difficile, l’ago della bilancia spirituale capace di orientarti verso Dio o di lasciarti a terra a piangere il tuo dolore che l’Autore definisce “il momento della verità per la tua fede”. «All’arrivo della malattia – scrive Lorenzo Cuffini –, puoi scoprire che tutto quello in cui credevi su di Lui ti si sfarina miseramente in mano. Ma dopo questo (un “dopo” lungo, pesante, faticoso), paradossalmente, assurdamente anche, arrivare a capire e a sentire la comprensione, la vicinanza, la presenza, la condivisione e la comunione con Gesù Cristo».
Viaggio indesiderato – proprio per l’attualità del suo messaggio – è un libro che va subito al cuore del problema, e senza fronzoli stilistici ornamentali descrive i sentimenti e le speranze vissute dall’uomo nel momento in cui una malattia inizia ad abitare nel suo corpo.
Lorenzo Cuffini – prima imprenditore, oggi consulente e “compagno di viaggio” della moglie Margherita, da anni con la sclerosi multipla – scrive: «La vita, anche la più oltraggiata dal male, anche quella apparentemente più inaccettabile da sopportare, anche quella che, se ce lo avessero detto prima, ci sarebbe sembrata da incubo – e magari lo è per davvero – ha comunque in sé la pienezza e la bellezza, la dignità e la forza che la vita sempre ha».
Nel libro è evidente l’attenzione e il rispetto per il corpo di ogni essere umano sofferente, ma nello stesso tempo vi è una chiara considerazione per l’unità interiore tra l’anima e il corpo della persona. L’Autore, saggiamente, sottolinea le ambizioni della cultura occidentale a proposito del corpo oggi, smodatamente idealizzato e strumentalizzato, ma un cristiano – afferma Cuffini – «ha bisogno di avere ben presente che così come attraverso la Sua corporeità Gesù Cristo è venuto a liberarci e a salvarci per sempre, solo attraverso le nostre corporeità noi possiamo essere salvati e liberati»; il nostro essere persona (anima e corpo) favorisce, infatti, l’incontro con Cristo.
Quando due persone si amano, si dice che “stanno insieme”; è interessante, a tal proposito, osservare questo verbo (stare) che viene addirittura utilizzato dall’evangelista Marco per definire il mandato che Gesù dà agli Apostoli: «perché stessero con lui e per mandarli a predicare con il potere di scacciare i demòni» (Mc 3, 14-15).
Lo stare è più importante del fare, soprattutto – ne è pienamente convinto Lorenzo Cuffini – quando si viaggia in una malattia al fianco di qualcuno che è ammalato, «stare significa restare al proprio posto, restarci saldi, ben piantati, restarci anche quando altre urgenze ci spingerebbero da altre parti […]. Cristo poteva anche essere ridotto a un mucchio di carni lacerate e miserevoli, ma la presenza di Maria sua madre e dell’amico che amava Gli ha consentito di mantenere integra la lucidità di sé».
“Viaggio indesiderato” non è un libro che offre particolari ricette per affrontare il dramma della malattia propria o altrui, ma è un testo che aiuta a riflettere su alcune situazioni particolari che si vengono a creare quando si inizia ad avere a che fare con una grave malattia; essa – dice l’Autore – «è un gigantesco spremiagrumi. Tira fuori da te tutto quello che hai. Risorse e magagne, punti di forza e debolezze. Abbatte in breve tempo il totem di te che ti eri fatto».
Lorenzo Cuffini, “Il viaggio indesiderato. Quando la malattia entra in casa”, Effatà Editrice (2014).