L’arte di rovinare i matrimoni: un romanzo per coppie di fidanzati o di sposi

Quante sono le tentazioni nel matrimonio? Quanti pericoli incontra un amore nel tempo? Quali sono gli ostacoli alla fedeltà di due sposi? Se me lo chiedessero così, su due piedi, senza darmi troppo tempo per rispondere, le prime cose che mi verrebbero in mente sarebbero: l’abitudine, la pornografia, una sessualità vissuta come consumo e non come comunione, il cellulare che isola, i rapporti mal gestiti con le famiglie d’origine, la mancanza di dialogo, l’avidità e l’attaccamento al denaro, l’incapacità di perdono, la fatica di mettersi in discussione per primi (la colpa è sempre dell’altro).
Quando ci si fidanza e si progetta una vita insieme, occorre avere l’umiltà di riconoscere che i sentimenti, per quanto forti, e le buone intenzioni non bastano per amarsi nel tempo: occorre un serio lavoro, su sé stessi e di coppia. Stare insieme è un impegno e per costruire una relazione solida bisogna essere persone mature e affettivamente risolte. Quanti entrano in una relazione senza amarsi abbastanza e si istaurano, così, rapporti non paritari? Quanti non sanno riconoscere i propri errori e accusano sempre e solo l’altro?
Tuttavia, nemmeno essere persone stabili, umili e armate di buona volontà per crescere è sufficiente: perché ogni matrimonio, soprattutto quelli in cui l’amore è fecondo, ha un nemico. Esiste un tentatore, che viene per rubarci il vino buono – quello della gioia – dalla tavola.
In altre parole, ogni matrimonio, anche il più sano e robusto, può entrare in crisi. Siamo tutti nel mirino di Satana, il punto è se lo facciamo lavorare – lasciando che ci distrugga – o lo combattiamo con l’armatura di Cristo.
Non è lo stesso avere Gesù nella barca con noi oppure noi. Non è lo stesso poter contare solo sulle nostre forze o affidarsi all’aiuto che viene dall’alto, da Colui che è onnipotente nell’amore. E’ questo il tema del mio ultimo romanzo, ‘L’arte di Rovinare i matrimoni. La missione di un giovane apprendista diavolo’ (Mimep Docete, 2023).
Il libro ha per protagonisti due diavoli tentatori, espediente narrativo per mettere al centro le sempre più frequenti crisi di coppia e indicare la strada per superarle. Nel libro c’è un serrato dialogo tra due diavoli specializzati nell’attaccare i punti deboli della famiglia, per creare delle crisi e possibilmente distruggerla.
La finzione letteraria riprende il modello delle famosissime ‘Lettere di Berlicche’ di Clive Staples Lewis, in cui paradossalmente dalle considerazioni dei due demoni emergono per contrasto i punti di forza che fondano la famiglia cristiana e che sono da coltivare e rinnovare in una unione che si basa sul sacramento del matrimonio.
La dipendenza dal telefonino, ma anche la suocera che non va a genio, la tentazione di spingersi un po’ oltre con la bella collega, i problemi con i figli, quelli di salute: tutto – come si mostra nel romanzo – viene sfruttato dal maligno per dividerci, per farci perdere la gioia della vita coniugale.
Protagonisti della storia, i due diavoli si mettono d’accordo per tentare una coppia di sposi: Alice e Luca. I due, che si erano sposati con fede nel Signore, vacillano. Per quanto ne soffrano, il loro matrimonio sembra finito, morto. Eppure, esiste la resurrezione. E’ questa la novità del cristianesimo. La morte non ha l’ultima parola. Ma… come può risorgere un matrimonio? Venite a scoprirlo nel libro.
Una cosa, però, voglio anticiparla: un matrimonio si salva quando si esce dall’isolamento e si accolgono le mani tese. La prima mano tesa che non dobbiamo farci sfuggire è quella di Gesù. Contro di lui, neppure i demoni possono nulla.