Centro Astalli: in aumento le disuguaglianze tra i migranti

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Il Rapporto annuale del Centro Astalli, presentato nelle settimane scorse, contiene una fotografia aggiornata sulle condizioni di richiedenti asilo e rifugiati che durante il 2023 si sono rivolti alla sede italiana del Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati, ed hanno usufruito dei servizi di prima e seconda accoglienza a Roma e nelle città italiane in cui opera (Bologna, Catania, Grumo Nevano, Palermo, Padova, Trento, Vicenza).

Il Rapporto, oltre a contenere un resoconto di un anno di attività del Centro Astalli, è uno strumento per capire chi sono i migranti che giungono in Italia per chiedere asilo, quali le principali difficoltà che incontrano nel percorso per il riconoscimento della protezione e per l’accesso all’accoglienza o a percorsi di integrazione. Attraverso testimonianze e approfondimenti si cerca di far emergere i principali nodi sulle migrazioni forzate in Italia: vie d’accesso, vulnerabilità, inclusione sociale, come ha presidente del Centro Astalli, p. Camillo Ripamonti:

“Il 2023 si è aperto con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto sicurezza sul soccorso in mare (DL n. 1/2023 Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori) che regolamentava il salvataggio in mare operato dalle ONG, considerato il ‘pull factor’ (smentito poi dai numeri del 2023) delle partenze dalle coste del nord Africa. La tragedia di Cutro del 26 febbraio 2023 ha dato modo al Governo di varare una nuova decretazione d’urgenza, il cosiddetto Decreto Cutro, poi convertito in legge (DL 10 marzo 2023, n. 20); esso con il pretesto della lotta ai trafficanti ha in realtà messo in atto una politica dissuasiva e punitiva delle partenze, culminato nell’accordo per la deportazione in Albania.

All’inizio di ottobre, una nuova decretazione d’urgenza è intervenuta attuando delle modifiche sull’accoglienza di minori non accompagnati (DL 5 ottobre 2023, n. 133). Ma sembra che tutto questo non abbia intercettato veramente i bisogni delle persone, anzi sotto certi aspetti ha complicato la loro vita (richiedenti asilo accolti solo nei CAS, quasi scomparsa del permesso di soggiorno per motivi speciali, non convertibilità dei permessi di soggiorno)”.

Dal rapporto è emerso che aumentano marginalità e disuguaglianze: “In tutti i servizi del Centro Astalli si sono fatti sentire forte gli effetti dell’inflazione e delle decretazioni d’urgenza emanate dal Governo in materia di immigrazione, che hanno fatto salire esponenzialmente i numeri delle richieste di aiuto per tutto l’arco dell’anno appena trascorso.

Sono sempre di più i rifugiati e i richiedenti asilo che vivono in strada, hanno sistemazioni precarie sul territorio di Roma (e non solo) e necessitano di un accompagnamento strutturato. Numerose anche le difficoltà manifestate da singoli e nuclei monoparentali nel far fronte al rincaro delle materie prime”.

. Più di 2.600 utenti hanno usufruito della mensa di Roma che ha distribuito oltre 67.000 pasti (erano stati poco più di 46.000 nel 2022, con un aumento del 45%): tra loro il 28% (1 persona su 3) è richiedente asilo: “E’ aumentata la presenza di donne migranti, incremento dovuto al gran numero di ucraine, titolari di protezione temporanea, che dall’inizio del conflitto e per molto tempo a seguire non hanno avuto la necessità di rivolgersi a servizi di bassa soglia (probabilmente grazie alla campagna mediatica a loro sostegno), ma anche di cittadini peruviani, colombiani e venezuelani, in fuga dai loro Paesi a causa di situazioni di violenza generalizzata e di insicurezza sociale”.

Invece a Palermo i volontari hanno riscontrato un aumento della povertà assoluta: sono infatti raddoppiati gli accessi ai servizi di prima accoglienza offerti dall’associazione; mentre a Trento, è stato potenziato il servizio dei dormitori notturni dove si è riusciti a dare accoglienza a 177 richiedenti asilo senza dimora con l’aumento di marginalità, disuguaglianze ma anche le complessità delle situazioni di cui le persone migranti sono portatrici: “I processi di semplificazione in atto nel tentativo di contenere le migrazioni, non solo sono destinati a fallire nel tempo, ma rendono gli spostamenti e i viaggi dei migranti ancora più mortali e difficili”.

Il rapporto ha evidenziato che sono state 8.541 le persone che hanno perso la vita lungo le rotte migratorie di tutto il mondo nel 2023, anno in cui sono stati registrati più morti in assoluto: 3.105 le persone morte e disperse nel Mediterraneo, più di 29.000 in totale le vittime dal 2014 (dati OIM): “Le risposte politiche a queste tragedie hanno visto l’inasprimento del contrasto all’attività delle navi umanitarie, la realizzazione di accordi economici per dissuadere gli arrivi, aumentare i rimpatri e cooperare con regimi antidemocratici;

l’emanazione di regole di accesso più rigide per i richiedenti asilo in Europa, compresi i minori, mettendo una seria ipoteca sul rispetto dei diritti di persone già duramente provate da situazioni caratterizzate da persecuzioni e violenze subite nei Paesi di origine e in quelli di transito. Strategia onerosa quella dell’esternalizzazione delle frontiere, unita alla pratica dei respingimenti e delle espulsioni illegali, con metodi brutali e coercitivi lungo le rotte europee, con la conseguenza che centinaia di migliaia di persone rimangono imprigionate in terre di mezzo, e vedono aumentare il carico dei traumi a cui sono sottoposti”.

Lo stato generale di fragilità trova riscontro nelle quasi 10.000 visite mediche, di base e specialistiche svolte presso il SaMiFo (Salute Migranti Forzati) con un aumento del 15% a fronte di un’utenza aumentata solo dell’1,6%: “Oltre alla vulnerabilità evidente per persone portatrici di condizioni oggettive (anziani, minori, donne in gravidanza ecc.) o di diagnosi già acclarate, esiste nel mondo dei rifugiati una vulnerabilità più nascosta, spesso legata ai traumi vissuti e non ancora elaborati che per emergere e cominciare una cura ha bisogno di tempo, attenzione e di un’accoglienza dentro luoghi idonei. Pensare di riservare un’accoglienza (sia in termini di alloggio che di documenti) ai soli soggetti vulnerabili, significa scegliere di contribuire ad accrescere il numero delle persone vulnerabili”.

Inoltre nello scorso anno il Centro Astalli, con il sostegno dell’Elemosineria Vaticana, ha erogato contributi per il pagamento delle tasse necessarie al rilascio del permesso di soggiorno e titolo di viaggio per 463 rifugiati, perlopiù nuclei familiari originari dell’Afghanistan:

“Nel momento in cui le persone iniziano, con difficoltà, il loro percorso in Italia viene loro chiesto un pagamento non irrilevante. Più soli, invisibili, marginalizzati, spaesati, numerosi sono stati i cittadini stranieri che si sono rivolti agli sportelli del servizio legale con permesso di soggiorno per Protezione speciale in scadenza. Se pensiamo che in passato questa forma di protezione veniva concessa dalle Commissioni Territoriali allo scopo di ‘sanare’ diversi tipi di situazioni, ci rendiamo facilmente conto delle conseguenze negative che le decisioni politiche prese avranno su molte persone”.

Inoltre nello scorso anno il servizio di accompagnamento all’autonomia a Roma ha sostenuto 659 persone: “Promuovere l’autonomia delle persone rifugiate significa abbattere le barriere che si frappongono ad un’integrazione piena e autonoma, per questo nel corso dell’anno sono state realizzate attività volte a favorire anche la loro inclusione finanziaria ed è proseguita l’attività di contrasto al digital divide con lo scopo di garantire l’accesso di rifugiati e richiedenti asilo ai servizi della Pubblica Amministrazione…

La società italiana è una società multiculturale nella quale, tuttavia, oggi non assistiamo al moltiplicarsi di processi di coesione, scambio e incontro. Crediamo sia importante investire nel patrimonio sociale delle nostre comunità, valorizzando le diversità che le possono rendere più ricche e forti. In tutte le realtà della Rete territoriale del Centro Astalli si costruiscono ogni giorno spazi di cittadinanza e giustizia, cercando soluzioni che vengano incontro alle esigenze dei rifugiati e della società che li accoglie”.

(Foto: Centro Astalli)

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