Nessuna coppia è esente da tentazioni: dal romanzo ‘L’arte di rovinare i matrimoni’

Quando mi dicono che il Paradiso e l’Inferno non esistono, mi viene in mente che le persone, forse, non hanno occhi abbastanza aperti per vedere che queste due realtà sono già presenti qui, sulla Terra, in mezzo a noi. Ognuno, se ci pensa bene, avrà fatto esperienza di entrambi.
L’inferno è la solitudine, l’odio, il rancore, la non accettazione di sé e dell’altro, l’invidia, la miseria. Dove c’è la guerra, dove c’è la violenza, dove avvengono soprusi, stupri, umiliazioni, dagli atti di bullismo ai crimini più efferati… lì è già l’inferno. Come negare che un campo di concentramento è l’inferno in terra? Come negare che a Gaza, o in tutti quei paesi dove i bombardamenti sono all’ordine del giorno, non ci sia già l’inferno?
Se siamo cristiani, saremo consapevoli che è il diavolo – spirito di divisione e di distruzione – che si serve delle nostre membra per uccidere, per sterminare? Ed il Paradiso? Il Paradiso è pace, comunione, gioia, condivisione, unità. Chi non ha mai fatto esperienza di trovarsi così bene con qualcuno da pensare che il tempo si fosse fermato?
Il Paradiso è già qui, sul volto di due innamorati che si cercano e si rispettano, nel sorriso di un bambino che si sente al sicuro tra le braccia della mamma, nelle mani di un infermiere che cura una persona malata, nella quiete di una serata in allegria. Il Paradiso è già qui ogni volta che Gesù si dona sull’altare, ogni volta che ci perdoniamo, che facciamo anche un solo piccolo passo per far crescere il Regno di Dio.
Ho deciso di ambientare il mio romanzo ‘L’arte di rovinare i matrimoni. La missione di un giovane apprendista diavolo”(Mimep Docete, 2023) a tratti in Cielo, a tratti sulla Terra, a tratti all’Inferno, cercando di mostrare che Dio e il diavolo si sfidano qui, sulla terra. Il primo ci chiama a sé per condurci all’amore e alla pienezza, l’altro, il nemico, ci chiama sé per condurci alla disperazione.
La trama è fantasiosa (ovviamente, non esistono università all’inferno) ma le tematiche non lo sono affatto.
Protagonisti sono due diavoli che hanno lo scopo di distruggere una famiglia, così da poter ricevere finalmente un’agognata laurea. La narrazione serve a ricordare che ogni coppia è esposta a tentazioni e difficoltà. Quando una coppia decide di sposarsi deve avere bene in mente che la vita insieme sarà una corsa ad ostacoli e che la grazia del Sacramento nuziale aiuta proprio a vincere quelle tentazioni che il male ci metterà davanti. Perché le metterà: questa è una certezza matematica.
Chiara e Luca si amano, si amano davvero, ma dopo aver sperimentato il Paradiso in mezzo a loro, ecco arrivare il momento della prova. Ecco che il male sembra addirittura prendere il sopravvento.
Tutto, ad un certo punto, sembra finito tra di loro… Anche il lettore arriva a non vedere più soluzioni. Ricostruire quel rapporto, ormai, sembra impossibile… si sono fatti troppo male.
Luca e Chiara, però, hanno fede, una fede vera e genuina, assopita ma radicata. Capiranno, quindi, che l’amore può morire, sì, ma in Cristo risorge sempre. Il libro vuol mettere in luce tutte le fatiche che un matrimonio negli anni può dover affrontare e al tempo stesso mostrare che l’indissolubilità è un dono ricevuto il giorno delle nozze, dono da accogliere, perché possa fruttare.
Nel romanzo si vuol mostrare, inoltre, a tratti anche con ironia, che la famiglia è il contesto ideale per crescere nella santità. Amare Dio nell’altro, perdonare l’altro in Dio, accogliersi come Lui ci accoglie è possibile. Anche oggi, anche nel tuo matrimonio. Inizia da oggi!