Siamo nelle mani folli della “piazzista” di armi von der Leyen, che vuole la guerra

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 01.04.2025 – Jan van Elzen] – Nessuno sano di mente vuole la guerra. Voler la guerra è una follia, perché la terza guerra mondiale significa la fine del mondo. Sul piano di riarmo dell’Unione Europea, il Segretario di Stato Cardinale Pietro Parolin, a margine di “Iftar – Tavolo del Ramadan” presso il St. Regis Hotel a Roma il 17 marzo 2025, si è mostrato preoccupato: «Quando ci si riarma, prima o dopo le armi devono essere utilizzate, no? Questa è stata sempre la politica della Santa Sede: insistere a livello internazionale perché ci sia un disarmo generale e controllato. Quindi non si può essere contenti della direzione che stanno prendendo le cose». Sulla questione dei piani di riarmo della Commissione Europea, condividiamo di seguito un contributo intitolata Ursula, la piazzista di armi dell’attivista politica e reporter, Alessandro Di Battista, dal suo blog Scomode Verità [QUI].
Il titolo del blog, “Scomode Verità”, è stato il libro più importante che Alessandro Di Battista ha scritto, il punto di partenza di un percorso di contro-informazione, che grazie al lavoro di tanti sta aprendo gli occhi a molte persone e sta svelando l’ipocrisia della propaganda occidentale. Quell’esperienza Di Battista ha trasformato in qualcosa diverso: un canale diretto con i lettori, per approfondire e riflettere insieme settimana dopo settimana, giorno dopo giorno. Per questo Di Battista ha deciso di creare lo spazio Scomode Verità (Oggi più che mai c’è bisogno di contro-informazione e di prese di posizione nette) su Substack. Di Battista afferma: «Non ho mai creduto nei compromessi: in un mondo in cui il mainstream decide cosa dobbiamo sapere e cosa dobbiamo ignorare, credo sia essenziale costruire luoghi di libera informazione, dove le scomode verità possano emergere senza filtri e condizionamenti».
Leggere le analisi di Di Battista significa scegliere di andare oltre i titoli dei giornali e scoprire ciò che viene deliberatamente nascosto o distorto. Significa far parte di una comunità di persone che non accettano passivamente ciò che viene raccontato, ma che vogliono ragionare, riflettere e prendere posizione. In Scomode Verità si trovano analisi, storie e riflessioni. Alcune cose potranno far arrabbiare, altre far spiazzare. Ma è proprio questo il senso della contro-informazione: rompere la narrazione dell’Occidente.

Ursula, la piazzista di armi
Ursula von der Leyen ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera [*]. Ha detto cose talmente fuori dal mondo da risultare quasi comiche, se non fossero tragiche. Sì, proprio lei. La stessa von der Leyen che qualche tempo fa ci spiegava – con l’aria seria di chi crede alle balle che racconta – che l’esercito russo stava smontando lavatrici e frigoriferi per recuperare semiconduttori da usare nell’industria bellica in crisi di produzione. “La Russia è a pezzi”, diceva. “Sta perdendo la guerra”, aggiungevano i suoi amici nei media.
Peccato che oggi, a quanto pare, le armi in Russia non manchino più. Anzi, ne hanno talmente tante da spingere la Commissione Europea a proporre una corsa al riarmo da 800 miliardi di euro. Ripeto: 800 miliardi di euro per alimentare l’industria bellica francese, tedesca e americana. Per gettare benzina sul fuoco mentre altri cercano di spegnerlo.
Oggi Ursula chiama il piano di riarmo Readiness 2030. Un nome che suona più soft, più tecnico. Prima si chiamava ReArm, ma siccome l’opinione pubblica si è giustamente inorridita, hanno cambiato nome. Classica truffa semantica.
Un’operazione di maquillage linguistico da manuale, degna dei migliori illusionisti della politica italiana: Berlusconi, Prodi, Letta, Renzi. Ricordate l’Afghanistan? Dovevamo esportare la pace, e intanto esportavamo bombe. Gli F-35? Non erano strumenti di morte. No, erano “sistemi di difesa”. E la guerra in Italia è stata rappresentata per anni come una “missione di pace”.
Ursula von der Leyen ci dice che questo piano sarà un toccasana per l’economia italiana. Perché? Perché abbiamo Leonardo, Fincantieri, e quindi – dice lei – creeremo posti di lavoro, aumenteremo la prosperità, miglioreremo persino gli ospedali.
“L’Italia ne trarrà un grande beneficio. È un programma di investimenti che aumenterà la prosperità. E questo va a vantaggio dell’economia e della società italiane, ma anche delle infrastrutture al servizio delle persone, come gli ospedali”. Ma da quando in qua la salute pubblica passa dalla produzione di cannoni? Da quando in qua si fanno asili con i missili?
Nel frattempo, mentre qualche spiraglio di trattativa di pace si intravede e l’UE è fuori dal tavolo, la stessa von der Leyen rilancia: l’Ucraina deve entrare nell’Unione Europea, le sanzioni alla Russia continueranno, e Kiev deve trasformarsi in un “porcospino di ferro”. Un porcospino, capite? Non un ponte, non un luogo di dialogo, ma un porcospino di ferro.
Ora io mi chiedo: ma con quale credibilità questa donna – votata insieme da PD e Fratelli d’Italia – pretende di negoziare la pace?
E soprattutto, Mattarella, ha qualcosa da dire su l’ignobile intrusione-ingerenza della von der Leyen sulle decisioni politiche italiane? Questa bugiarda seriale osa intrufolarsi nel nostro dibattito pubblico e il Capo dello Stato non ha nulla da dire? La von der Leyen si comporta da “piazzista” di armi e il difensore della Costituzione (a giorni alterni) non apre bocca? È chiaro che il riarmo serve essenzialmente all’industria bellica tedesca. La von der Leyen lo sa dunque lavora per convincerci che il piano migliorerà i nostri ospedali. Che schifo!
Ursula von der Leyen e la sua Commissione non sono la soluzione. Sono il problema.
Alessandro Di Battista
[*] Intervista a Ursula von der Leyen: «Il piano di difesa una chance per l’Italia. L’Ucraina deve diventare un porcospino d’acciaio. Putin vincerà? No, ha già fallito» di Francesca Basso sul Corriere della Sera del 29 marzo 2025 [QUI]: «Readiness 2030 è un massiccio piano di investimenti in innovazione, in ricerca e sviluppo, in startup innovative. E l’Italia ne trarrà un grande beneficio, perché ha una base industriale della difesa molto rinomata e forte. È un programma di investimenti che aumenterà la prosperità. E questo va a vantaggio dell’economia e della società italiane, ma anche delle infrastrutture al servizio delle persone, come gli ospedali».
