Non si passa. La Linea Maginot in una serie di fumetti

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[Korazym.org/Blog dell’Editore, 05.11.2023 – Vik van Brantegem] – La Linea Maginot è il complesso integrato di fortificazioni, opere militari, ostacoli anticarro, postazioni di mitragliatrici, sistemi di inondazione difensivi, caserme e depositi di munizioni realizzato tra il 1928 e il 1940 dal governo francese a protezione dei confini che la Francia aveva in comune con il Belgio, il Lussemburgo, la Germania, la Svizzera e l’Italia, dal Canale della Manica fino al Mediterraneo.

Il Presidente francese aveva chiesto ai suoi consiglieri se doveva essere una fortificazione permanente o di una fortificazione lineare delle campagne C’è disaccordo strategico, che causò le dimissioni del Generale Joseph Joffre, che non optò per una modalità difensiva. Il rapporto della Commissione di Difesa delle Frontiere raccomandava un sistema di fortificazione discontinuo, facendo affidamento sulla linea di difesa dell’ingegnere militare Generale Raymond Adolphe Séré de Rivières già esistente, che permettesse di resistere per una settimana. Quindi, l’obiettivo delle fortificazioni della Linea Maginot era quello di proteggere il territorio francese da un attacco improvviso, dando così il tempo all’esercito di mobilitarsi.

La parte della Linea Maginot sulla frontiera tra Francia e Italia è anche chiamata Alpine Linea Alpina. Nel 1927, nei giardini dell’Eliseo, Gaston Doumergue discute con il suo Ministro della Guerra, il suo Ministro degli Esteri e André Maginot, veterano della Grande Guerra. In effetti, il Duce guarda non solo alla Tunisia e alla Somalia britannica, ma ha messo l’occhio sulla Corsica, sulla Savoia e su Nizza. Non ci sono dubbi sul suo desiderio di attaccare il Paese vicino. L’unica incognita è quando?

La pagina di apertura dell’album.

Maginot è un nome rimasto in Francia nella storia dell’ingiustizia associata alla sconfitta del giugno 1940. Eppure, durante la Battaglia delle Alpi, la Linea Alpina non ha ceduto di fronte al tentativo di invasione di Mussolini. Questa storia viene raccontato nel primo volume La battaille des Alpes (La battaglia delle Alpi) di una serie di fumetti riccamente documentata dal titolo Ligne Maginot (Linea Maginot), che ripercorre la storia dell’intera Linea Maginot, per tutta la sua lunghezza. Si tratta di un’opera didattica, altamente educativa, che fa conoscere nei minimi dettagli la famosa Linea Maginot.

Il primo volume della serie – uscito con Plein Vent [QUI] il mese scorso, ben curato e coinvolgente, opera degli sceneggiatori Eric Stoffel, Serge Scotto e Yvon Bertorello, reso graficamente con il disegno realistico e taglio fluido di Aurélien Bédéneau e i colori di Bruno Pradelle – rappresenta un avvincente racconto trasversale che ripercorre, dalla Seconda Guerra Mondiale ai giorni nostri, il momento in cui le truppe francesi si distinsero durante un dantesco confronto con le truppe di Mussolini. I soldati francesi infatti affermano l’insegna sulla loro divisa: “Non si passa”.

Insegna generale di tutte le truppe stanziate francese lungo la Linea Maginot. La frase recita: “On ne passe pas” (Non si passa).

Nelle 48 pagine di questo primo volume, tre giovani nizzardi fanno un tuffo nel passato di uno degli antenati della ragazza del gruppo durante l’occupazione. Questa storia familiare, però, non è il motore della storia, ma permette – attraverso l’esplorazione dei giovani, sotto forma di viaggio indietro nel tempo e nella vita di uno dei loro antenati dal destino misterioso – di approfondire la storia della Linea Maginot.

Il volume parla della costruzione, dell’attacco militare, del problema delle infiltrazioni e anche del trattamento dell’acqua mediante carboclorurazione, ecc. Questa attenzione al dettaglio delizierà sicuramente gli appassionati di storia, anche se con i dialoghi rallenta un po’ il ritmo della storia. Ovviamente, gli autori ritornano in gran parte allo svolgimento dei combattimenti del giugno 1940, durante i quali un manipolo di soldati francesi resistette con le unghie e con i denti all’offensiva del Duce. Una mappa geografica a pagina 36 rende possibile visualizzare le varie posizioni evocate nell’album.

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