La benedizione del gesso e della casa nella solennità dell’Epifania

[Korazym.org/Blog dell’Editore, 06.01.2023 – Vik van Brantegem] – Oggi, la Chiesa Cattolica celebra la solennità dell’Epifania del Signore, nella quale si venera la triplice manifestazione del grande Dio e Signore nostro Gesù Cristo: a Betlemme, Gesù bambino fu adorato dai Magi; nel Giordano, battezzato da Giovanni, fu unto dallo Spirito Santo e chiamato Figlio da Dio Padre; a Cana di Galilea, alla festa di nozze, mutando l’acqua in vino nuovo, manifestò la sua gloria.

Che sia la dodicesima notte (5 gennaio), il dodicesimo giorno di Natale, la vigilia, oppure il giorno stesso della solennità dell’Epifania (6 gennaio), molti Cristiani in tutto il mondo (Anglicani, Luterani, Metodisti, Presbiteriani, Cattolici) scrivono sulla porta della loro casa con del gesso la sequenza “20 † C † M † B † 24”, per invocare la benedizione del Signore sull’abitazione e sulle persone che la abitano.
La benedizione del gesso con cui scrivere sulla porta di casa, a custodia e protezione per tutto l’anno dei membri della famiglia, è un’antica usanza che insieme alla benedizione della propria casa, fa parte delle tradizioni cristiane legate all’Epifania, di origine nordeuropea. In Italia la tradizione è ancora viva e molto diffusa principalmente nelle regioni del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia, ma anche in altri luoghi dell’arco alpino.
Questa usanza ha radici bibliche legate alla Pasqua. Nell’Antico Testamento (Es 12.1f) è descritto di come gli Israeliti segnarono le porte delle loro case per essere salvati dalla morte; allo stesso modo la pratica dell’Epifania serve a proteggere le case cristiane fino all’Epifania successiva, quando l’usanza viene ripetuta. Le famiglie compiono questo atto perché rappresenta l’ospitalità della Sacra Famiglia ai Magi (e tutti i Gentili); serve quindi come benedizione per invocare la presenza di Dio nella propria casa.
La Chiesa Cattolica riconosce questa pratica come genuina espressione di pietà popolare, come si legge nel Direttorio su Pietà popolare e Liturgia. Principi e orientamenti [QUI], approvato da San Giovanni Paolo II su proposta della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 17 dicembre 2001, si legge: «118. Attorno alla solennità dell’Epifania, di antichissima origine e di ricchissimo contenuto, sono sorte e si sono sviluppate molte tradizioni e genuine espressioni di pietà popolare. Tra esse si possono ricordare: […]
– la benedizione delle case, sulle cui porte vengono segnate la croce del Signore, la cifra dell’anno appena iniziato, le lettere iniziali dei tradizionali nomi dei santi Magi (C+M+B [per Caspar, Melchior e Baltasar]), spiegate anche come abbreviazione di “Christus Mansionem Benedicat” [Cristo benedica questa casa], scritte con gesso benedetto; tali gesti, compiuti da cortei di bambini accompagnati da adulti, esprimono l’invocazione della benedizione di Cristo per intercessione dei santi Magi e insieme sono occasione per raccogliere offerte da devolvere a scopi caritativi e missionari».
Rito della benedizione
Preghiere per la benedizione del gesso e della casa
(Tradotto dal Rituale romano in latino in uso prima della riforma liturgica)
Benedizione del gesso
V. Nostro aiuto nel nome del Signore.
R. Colui che ha fatto il cielo e la terra.
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Preghiamo
Bene†dici, Signore Dio, questo gesso tua creatura: perché abbia un salutare effetto per il genere umano; e concedi, per invocazione del tuo santissimo nome, che chiunque l’avrà gustata o con essa avrà scritto sulle porte di casa sua i nomi dei tuoi Santi Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, per la loro intercessione e i loro meriti, riceva la salute del corpo e la protezione dell’anima. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.
Benedizione della casa
Una volta ottenuto il gesso benedetto, un prete o un membro della famiglia può benedire la casa nel modo seguente:
V. Pace a questa casa.
R. E a coloro che vi abitano.
Antifona
I Magi vennero dall’Oriente a Betlemme per adorare il Signore e, aperti i loro scrigni gli offrirono doni preziosi: oro come a gran Re; incenso come a Dio vero; mirra per la sua sepoltura, alleluia.
Magnificat
L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome:
di generazione in generazione la sua misericordia
si stende su quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva promesso ai nostri padri,
ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli.
Amen.
Durante il canto del Magnificat si asperge e incensa la casa. Quindi, concluso il cantico, si ripete l’antifona.
Padre nostro in silenzio fino a
V. E non ci indurre in tentazione.
R. Ma liberaci dal male.
V. Tutti quelli di Saba verranno.
R. E porteranno incenso e oro.
V. Signore, ascolta la mia preghiera.
R. E il mio grido giunga fino a te.
V. Il Signore sia con voi.
R. E con il tuo spirito.
Preghiamo
O Dio, che in questo giorno colla guida d’una stella hai rivelato ai Gentili il tuo Unigenito; concedi benigno, che, mentre noi già ti abbiamo conosciuto per fede, giungiamo a contemplare lo splendore della tua maestà. Per il medesimo nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, in unità con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli.
R. Amen.
Responsorio
Risplendi, risplendi, Gerusalemme, poiché viene la tua luce: sorta è su di te la gloria del Signore, Gesù Cristo nato da Maria Vergine.
V. E le Genti cammineranno alla tua luce, e i re allo splendore che nasce in te.
R. E la gloria del Signore è spuntata su di te.
Preghiamo.
Bene†dici, o Signore Dio onnipotente, questa casa, affinché in essa ci siano salute, purezza, forza di vittoria, umiltà, bontà e misericordia, l’adempimento della tua legge, il ringraziamento a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. E rimanga questa benedizione su questa casa e su tutti coloro che vi dimorano. Per Cristo nostro Signore.
R. Amen.