Olga di Kiev: la diffusione del cristianesimo nella Rus’

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Nacque tra l’890 e il 925 d.C. Quando aveva circa 15 anni il principe Igor la vide e se ne innamorò, prendendola in moglie. Igor era figlio di Rurik, una figura leggendaria, fondatore della federazione tribale Rus’ di Kyiv, un territorio che comprendeva parte dell’attuale Russia, Ucraina e Bielorussia e che aveva la sua capitale a Kiev. Il termine ‘Rus’, da cui derivano i termini di Russia e Bielorussia, è probabilmente di origine finnica e significa ‘uomo venuto dal mare’. Igor intraprese due campagne militari contro Costantinopoli, entrambe fallimentari.

Negli ultimi anni della sua vita le sue forze si concentrarono verso la tribù slava dei Drevljani, i quali si erano rifiutati di pagare i tributi alla casa regnante della ‘Rus’ di Kiev. Igor si mosse con il suo esercito contro quei territori per imporre il pagamento di una quantità ancora maggiore di tributi. Non soddisfatto,  decise di tornare indietro con una piccola parte del suo seguito per spremere ulteriormente i Drevliani. La popolazione oppressa, però gli tese un’imboscata, decimando la guarnigione.

Si narra che il Principe venne legato piedi e mani a due alberi piegati, che nel raddrizzarsi dilaniarono il corpo di Igor. Nel 945, Olga rimase quindi vedova. Ella assunse la reggenza per il loro unico figlio Sviatoslav di soli tre anni. Ma i Drevliani tuttavia desideravano che lei sposasse il loro principe Mal, per impossessarsi dei suoi possedimenti. Le inviarono una delegazione di venti uomini per spaventarla ed indurla a cedere.

“La vostra proposta mi è gradita, rispose Olga, mio marito non può risorgere dai morti, ma desidero onorarvi domani alla presenza del mio popolo. Tornate ora alla vostra nave, domani vi manderò a prendere e voi dovrete rispondere: Non cavalcheremo né andremo a piedi, portaci sulla vostra lettiga”. E così avvenne. Gli ambasciatori furono convinti di ricevere un grande onore fino a quando vennero fatti cadere in una trincea che Olga aveva fatto scavare e furono sepolti vivi. Olga si chinò a guardarli mentre venivano sepolti, domandando se ‘trovassero l’onore ricevuto di loro gusto’.

I Drevliani, ignari di ciò, acconsentirono alla richiesta di Olga. In un messaggio, acconsentiva al matrimonio, purché i più saggi membri della tribù, la accompagnassero nel viaggio. Quando essi arrivarono, lei offrì loro un bagno caldo per riprendersi ma, dopo che i saggi entrarono nell’edificio, chiuse le porte a chiave e appiccò il fuoco, bruciandoli vivi. Secondo la leggenda, Olga mandò un altro messaggio ai Drevliani con cui gli comandava di preparare grandi quantità di idromele nella città dove era stato ucciso il marito, affinché potesse piangere sulla sua tomba ed organizzare un banchetto funebre per lui.

Quando Olga e un piccolo seguito giunsero sul luogo, ella pianse e tenne un banchetto come promesso. I Drevliani si unirono a loro e, una volta ubriachi, li fece sterminare dai suoi uomini; si narra che 5.000 di loro furono uccisi.  Ma la vendetta di Olga non era ancora completa. Dopo che i più forti e i più saggi erano ormai morti, lei tornò a Kiev, radunarono l’esercito emise sotto assedio ala città in cui Igor era stato ucciso. L’ assedio durò circa un anno, dopodiché Olga pensò ad un nuovo piano per ingannare i Drevliani. Chiese loro come tributo tre piccioni viaggiatori o tre passeri per ogni casa. Una volta ricevuto gli animali, Olga fece attaccare alle loro zampe un pezzo di zolfo avvolto nel tessuto.

Durante la notte, diede fuoco alla stoffa e rilasciò gli uccelli che istintivamente tornarono ai loro nidi, situati perlopiù sui tetti di paglia delle case, incendiando così l’intera città e catturando la popolazione che fuggiva. Da questo momento, la popolazione dei Drevliani scomparve completamente dalle cronache russe. Olga rimase reggente in vece del figlio, stabilì leggi e tributi e continuò a eludere proposte di matrimonio, fino al 954 quando Sviatoslav raggiunse l’età per regnare. Fu un’amministratrice abile e giusta, amata dal popolo che seppe arricchire ancora di più la provincia di Kyiv e contribuì molto alla sua stabilità.

Olga era di religione pagana, ma attorno al 950 si recò a Costantinopoli, la capitale dell’impero bizantino, dove si convertì al Cristianesimo. Venne battezzata dall’Imperatore Costantino VII e prese il nome di Elena, dal nome dell’antica imperatrice, madre di Costantino il Grande, o secondo altri per onorare la moglie dello stesso Costantino VII. Egli voleva prendere in moglie Olga. La descriveva ‘molto bella di aspetto e anche saggia’ ed osservava ‘che era degna di regnare con lui nella sua città’.

Al suo ritorno a Kyiv, fu molto attiva nel cercare di diffondere il cristianesimo nella ‘Rus’, ma il tentativo non andò a buon fine: Olga rimase l’unica a essersi convertita, mentre tutto il popolo, incluso suo figlio rimasero di fede pagana. Tuttavia, la missione di Olga sarebbe stata portata a compimento da suo nipote, Vladimir, che adottò ufficialmente il cristianesimo nel 988. Olga morì per malattia nel 969. Suo figlio, i nipoti e tutto il popolo la piansero e le vennero concessi dei funerali cristiani.

La sua venerazione cominciò sotto il governo del nipote Vladimir, che nel 996 ne fece trasportare il corpo nella chiesa fatta costruire da lui. La sua festa fu fissata l’11 luglio, data della sua morte. Nel 1574, quasi 600 anni dopo la sua morte, la Chiesa Ortodossa Russa la proclamò Santa, protettrice delle vedove e dei convertiti. E’ anche una Santa nella Chiesa cattolica romana. La sua tomba rimase a Kyiv per oltre due secoli, fino a quando la città fu rasa al suolo dagli eserciti mongolo-tartari nel 1240. Quattrocento anni dopo pare che le sue reliquie furono ritrovate, ma dal 1700 non si hanno più notizie di dove siano.

Ringrazio PennyPedia come fonte principale dell’articolo. Qui il video da lei realizzato: https://www.youtube.com/watch?v=lGQfWOG_aSw&t=109s.

Il materiale utilizzato nel video e nell’articolo viene da Wikipedia

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