Quarta domenica del Tempo Ordinario: festa della presentazione di Gesù al tempio
La quarta domenica del tempo ordinario quest’anno coincide con la festa della purificazione della Vergine Maria o presentazione di Gesù al tempio: è il 40° giorno dopo il Natale. La festa di oggi fa da ponte tra il Natale e la Pasqua di risurrezione. La liturgia ci presenta oggi l’incontro del bambino Gesù nel Tempio di Gerusalemme con l’anziano Simeone e con la profetessa Anna: due personaggi che attendevano la venuta del Messia promesso da Dio e vivevano con la fondata speranza di non morire prima di avere visto il salvatore.
Simeone ed Anna incarnano la parte più eletta del popolo di Dio che aspettava con fede la consolazione d’Israele. Maria e Giuseppe con il Bambino Gesù si recano al Tempio per obbedire alla legge del Signore, che prescriveva l’obbligo della offerta del Bambino al Tempio e della purificazione della madre, nel quarantesimo giorno dalla nascita, offrendo così a Dio un agnello o una colomba ed una tortora, che dovevano essere sacrificati in olocausto. Consapevoli che i figli sono di Dio e della famiglia, questa offriva anche un obolo per riscattare il figlio, che sarebbe poi cresciuto ed educato nella e dalla famiglia.
Questa legge non era stata fatta certo per lei, Vergine e madre, ma lo Spirito Santo guidava la sacra famiglia perchè Gesù gradatamente doveva rivelarsi al suo popolo. Maria e Giuseppe appaiono veri missionari portando Gesù dove il Padre li spingeva; questa poi diventa la missione di ogni vero cristiano. Ad individuare la presenza fisica di Gesù è il vecchio Simeone che ringrazia Dio dicendo: ‘Posso finalmente morire perchè i miei occhi hanno visto oggi il Signore’.
Maria è felice di deporre il bambino Gesù sulle braccia di Simeone, che si rivolge alla Madonna con una profezia che unisce il Natale alla Pasqua: ‘Egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione’. Davanti a Gesù l’umanità sarà divisa in due: o con Cristo Gesù o contro di Lui. Gesù è il Salvatore, ma rispetta la libertà e le scelte dell’uomo; e così al Natale seguirà la Pasqua di morte e risurrezione. L’anziano Simeone era vissuto sempre a Gerusalemme e, uomo dalla fede profonda, viveva nella fiduciosa speranza di vedere, prima di morire, con i suoi occhi il Messia, promesso da Dio al suo popolo: quella mattina, illuminato dallo Spirito Santo, si era voluto recare al Tempio dove sulla soglia scorse la sacra Famiglia e il divino Bambino.
Lo stesso avvenne con la profetessa Anna, una pia donna rimasta vedova dopo sette anni di matrimonio ed ora arrivata all’età di anni 84. Anche Anna unì la sua voce a quella di Simeone per ringraziare l’Altissimo, che aveva così mantenuto la sua promessa. Simeone guardando Maria, la madre di Gesù, profetizza: ‘A te, donna, una spada trafiggerà l’anima’, un presagio della futura passione e morte di Gesù per salvare l’umanità. Giornata memoranda quella di oggi nella quale la Chiesa compie la solenne benedizione delle candele: la giornata è detta della ‘candelora’; è una tre benedizioni solenne che la Chiesa celebra nell’anno liturgico: la benedizione delle candele, la benedizione delle ceneri (all’inizio della quaresima), la benedizione delle palme (inizio della settimana santa).
La Chiesa ha voluto consacrare questa stessa giornata alla vita: la vita è la più grande avventura verso la luce, essa è vero dono di Dio come la pace; pace e vita sono beni supremi nell’ordine civile: vogliamo la pace?, difendiamo la vita! Da qui l’invito del Pontefice agli operatori sanitari, medici, farmacisti, infermieri, sacerdoti e religiosi: Gesù con la loro professione li vuole servitori e custodi della vita umana. Ogni vita umana, scrive papa Benedetto XVI, merita ed esige di essere sempre difesa e promossa. Amiamo la vita, dono mirabile di Dio.