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I Centri Aiuto alla Vita compiono 50 anni: a colloquio con Marina Casini

Oggi i volontari del Movimento per la Vita hanno festeggiato la loro festa con un messaggio di papa Francesco letto dal card. Pietro Parolin, segretario di stato, in occasione dei 50 anni dalla nascita del primo Centro aiuto alla vita, a Firenze: lo ha annunciato la presidente nazionale del Movimento per la vita, dott.ssa Marina Casini, docente di ‘Bioetica e Biodiritto’ presso la sezione di Bioetica e Medical Humanities dell’Università Cattolica del Sacro Cuore – sede di Roma, nello scorso novembre al convegno nazionale di Mogliano Veneto:
“Ci sono momenti e ricorrenze che hanno una forza espansiva tale da non coinvolgere soltanto i diretti interessati, ma (come in questo caso) un intero popolo: il popolo della vita. Mezzo secolo fa fu gettato il primo seme a Firenze, e da lì è partita un’avventura straordinaria (un vero e proprio movimento per la vita!) che in questi dieci lustri ha scritto pagine di luce nel libro della storia attraversato dalle oscurità di una cultura generatrice di morte”.
Quindi i Centri Aiuto alla Vita compiono 50 anni: quale aiuto offrono e come operano?
“Tutto quello di cui c’è bisogno. Accoglienza, ascolto, condivisione, sostegno, amicizia sono le parole chiave dell’attività dei CAV i cui programma sin dal 1975 è: ‘le difficoltà della vita non si superano sopprimendo la vita, ma superando insieme le difficoltà’. E’ stato scritto dal sociologo Giuliano Guzzo che ‘il servizio alla vita nascente offerto dal Movimento per la Vita tramite i Centri, le Case d’Accoglienza Sos Vita e progetto Gemma è qualcosa di semplicemente grandioso, senza pari per bellezza e valore e, soprattutto, fondamentale per salvare, nel vero autentico e non retorico della parola, decine di migliaia di vite’.
E papa Francesco ricevendo il Direttivo del Movimento per la Vita Italiano, il 2 febbraio 2019, disse: ‘dinanzi a varie forme di minacce alla vita umana, vi siete accostati alle fragilità del prossimo, vi siete dati da fare affinché nella società non siano esclusi e scartati quanti vivono in condizioni di precarietà. Mediante l’opera capillare dei Centri di Aiuto alla Vita, diffusi in tutta Italia, siete stati occasione di speranza e di rinascita per tante persone’.
Questo solo per dare una idea dell’importanza e della bellezza di questo volontariato appassionato e non appariscente come è stato detto. In sostanza si tratta di stare accanto alle donne che si trovano di fronte a una gravidanza problematica o inattesa, offrendo una reale prevenzione dell’aborto a concepimento avvenuto. Questa prevenzione si realizza mediante la condivisione delle difficoltà, la rimozione delle cause, l’offerta di alternative, la liberazione dai condizionamenti che spingono la donna a non far nascere il figlio. E purtroppo i condizionamenti e le pressioni che soffocano la libertà di accogliere il figlio. Quante donne parlano di ‘costrizione’ all’aborto! E quanta libertà viene conquistata dalla donna quando lei stessa (accolta, mai giudicata, sostenuta ed accompagnata) dice ‘sì’ al suo bambino o alla sua bambina!”
In quale modo il CAV può offrire ‘libertà’ alla madre?
“Ci sono testimonianze bellissime a riguardo. Il motore di questo volontariato è questo abbraccio che viene rivolto contemporaneamente alla mamma ed al bambino che porta in grembo. Lo sguardo del cuore non è rivolto soltanto al figlio, ma anche alla madre. L’inabitazione dell’uno nell’altra determina una situazione del tutto irripetibile, per cui la vita del figlio è di fatto affidata, come mai in altri momenti, alla madre. Nessuno può difenderlo più di sua madre, ma è quasi impossibile salvarlo se la madre non vuole. La difficoltà della ‘prevenzione’ sta proprio in questo: che bisogna necessariamente passare attraverso la sua mente e il suo cuore. Nella mente e nel cuore di lei la nuova vita induce per lo più pensieri di gioia. Ma a volte essa pesa con l’ingombro insostenibile di problemi che sconvolgono programmi, ingigantiti dalla fantasia, resi angosciosi dal carattere improvviso dell’evento sopraggiunto, dalla scarsità del tempo a disposizione per riflettere, molto spesso nella solitudine.
Non esistono difficoltà materiali specie economico-sociali, che non possono essere vinte, ma la pressione dell’ambiente è talora così soverchiante che sembra impossibile per una donna già gravata da reali problemi resistervi. E’ appunto per restituire a lei la libertà insieme al coraggio dell’accoglienza che lo sguardo del cuore dei servizi alla vita deve riconoscere la donna come donna e la madre come madre penetrando così nella sua mente e nel suo cuore. Il rapporto non è di giudizio, ma di amicizia. Si tratta di salvare il figlio non contro di lei, ma con lei e per lei. La rete dei CAV protegge la vita nascente con il metodo della condivisione e del sostegno. Non ‘contro’, ma ‘per’; non in ‘antagonismo’, ma in ‘alleanza’; non accompagnamento generico, ma personalizzato.
Uno specifico stile di mitezza e discrezione, di rifiuto del giudizio sulle persone, di ottimismo, di empatia e di dialogo, di disponibilità e di fiducia, di valorizzazione di tutto ciò che è positivo anche nelle situazioni più complicate, caratterizza l’attività dei CAV. Per questo nei CAV si realizzano storie di amicizia che continuano dopo la nascita del bambino. Quello dei CAV è un volontariato culturalmente preparato, collegato ai servizi SOS Vita e Progetto Gemma, che vuole essere espressione di una intera comunità che accoglie rendendo un grande servizio alla società. Perché, infatti, non considerare questa esperienza un modello ripetibile su più larga scala come esperienza che tutta la società deve seguire”.
Suo padre fu fondatore del primo Centro Aiuto alla Vita: quanto è stato importante Carlo Casini per la trasmissione della cultura della vita?
“Direi che il suo contributo è stato senza dubbio fondamentale e lo è ancora. Anche su questo potremmo soffermarci a lungo. Il suo non è stato un impegno come un altro, un’attività tra le tante, ma una vera e propria vocazione, una missione, che si è sviluppata in più ambiti: giuridico, sociale, culturale, politico. Una vocazione profondamente animata da una forte spinta spirituale vissuta in comunione con santi come papa Giovanni Paolo II e Madre Teresa di Calcutta. Basta conoscere la sua storia, leggere quanto lui ha scritto e le tante testimonianze che sono state scritte su di lui e che continuano ad arrivare; basta ripercorrere le tappe del suo totalizzante impegno, chiamare a raccolta le numerose iniziative che per decenni ha promosso in Italia e in Europa. Il tutto sempre con positività, propositività, fiducia e speranza.
Sono in molti a ravvisare il carattere profetico del suo pensiero e delle sue opere. In effetti è evidente l’attualità dei suoi scritti, anche di quelli più datati. Tra e tante cose che si potrebbero dire, sottolineo per esempio la sua convinzione che la questione del diritto alla vita non sia una questione periferica e di retroguardia ma centrale, fondamentale e di avanzamento per costruire un umanesimo sempre più pieno e più vero, come è spiegato molto bene nel suo libro intitolato ‘Vita nascente prima pietra del nuovo umanesimo’ (San Paolo 2016), tradotto in spagnolo lo scorso anno, che in qualche modo va a completare un altro suo basilare testo intitolato ‘Le cinque prove dell’esistenza dell’uomo. Alle radici della bioetica e della biopolitica’ (Edizioni San Paolo, 2010), tradotto in inglese un paio di anni fa.
Scriveva già nel 1979: ‘Ci occupiamo specificamente dell’aborto perché è in gioco la vita dell’uomo; ce ne occupiamo specificamente non per ignorare gli altri problemi umani ma, al contrario, perché non vogliamo annacquare la gravità del problema creandoci degli alibi con più vasti impegni puramente verbali. Tutto l’uomo, in tutto l’arco del suo sviluppo, però ci interessa, ma oggi la ricostruzione di una cultura che ponga al suo centro l’uomo trova sul tema dell’aborto il banco di prova, il luogo di verifica’. ‘Uno di noi, ha scritto molti anni dopo, non deve essere soltanto il nome di eventi esauriti, ma l’affermazione costante ed inesauribile della dignità umana proiettata verso il futuro’.
Ha vissuto tutta la sua totalizzante vocazione a difendere e promuovere la vita umana, amando ogni persona che incontrava ‘non si può essere per la vita, e quindi contro l’aborto, per amore dell’uomo, se non si ama ogni uomo’, diceva. Il 23 marzo 2025 saranno trascorsi 7 anni dalla sua nascita al Cielo. In questi anni gli sono state dedicate alcune trasmissioni televisive e radiofoniche, sono stati pubblicati numerosissimi interventi sparsi sui giornali e riviste e diversi libri che lo riguardano. In particolare, ricordo la newsletter di Avvenire”.
Ci indica alcuni libri per favorire la conoscenza di questo testimone di impegno a favore della vita?
“Parto da quelli pubblicati dopo la sua nascita al Cielo, ricordando che il suo ultimo libro, bellissimo, recentemente tradotto in inglese, si intitola ‘La dimensione contemplativa nella difesa della vita umana’ (Edizioni Movimento per la Vita, 2019). Ecco, dunque, in ordine cronologico dal 2020 le varie pubblicazioni: il numero speciale di ‘Sì alla vita’ con moltissime testimonianze e fotografie (Edizioni Movimento per la Vita, 2020); Paola Binetti, Carlo Casini, amico e maestro (Edizioni Movimento per la Vita, 2020); Anna e Alberto Friso (a cura di), ‘Ecce homo… lo avete fatto a me’ (Edizioni Movimento per la Vita, 2020); Renzo Agasso (a cura di), ‘Sperare contro ogni speranza’ (Edizioni Movimento per la Vita, 2021); Marina Casini-Domenico Mugnaini (a cura di), ‘Il pensiero e l’azione di Carlo Casini nelle pagine di Toscana Oggi dal 1979 al 2016: articoli, interviste, riflessioni’ (Edizioni Toscana Oggi, 2021), Stefano Stimamiglio (a cura di), ‘Guardando con fiducia al futuro. In preghiera con Carlo Casini’ (Edizioni Toscana Oggi, 2021); Carlo Casini, ‘Per ritrovare speranza. La Giornata per la vita: il concepito è uno di noi, Vol. 1 e Vol. 2’, a cura di Marina Casini, Elisabetta Pittino, Giovanna Sedda (Edizioni Movimento per la Vita 2022); Marco Caponi (a cura di), ‘Un pensiero di Carlo’ (Edizioni Movimento per la Vita, 2022); Unione Giuristi Cattolici Italiani-Prato (a cura di), ‘Il pensiero giuridico di Carlo Casini. Il diritto alla vita, il diritto per la vita’ (Edizioni Toscana Oggi, 2023); Stefano Stimamiglio intervista Marina Casini, ‘Carlo Casini. Storia privata di un testimone del nostro tempo’ (Edizioni San Paolo, 2023); Francesco Ognibene (a cura di), ‘Di un Amore Infinito possiamo fidarci. Carlo Casini testimone profeta padre’ (Edizioni Cantagalli, 2023); Aldo Bova-Marina Casini, ‘Carlo Casini, testimone di misericordia’ (Organizzazione e Assistenza Editoriale Center Comunicazione e Congressi, 2023); Marco Caponi (a cura di), ‘Un pensiero di Carlo, Introduzioni e meditazioni per il Rosario del 23 – marzo 2022-febbraio 2023’, (Edizioni Movimento per la Vita, 2023); ‘Carlo Casini, La cultura della vita. Quarant’anni di pensiero per il rinnovamento della società’, a cura di Marina Casini (Edizioni Ares, 2023); ‘Carlo Casini, Lettere al popolo della vita, vol. 1’, a cura di Elisabetta Pittino e Soemia Sibillo (Edizioni Movimento per la Vita, 2024); Anna e Alberto Friso, ‘Percorsi in sintonia. Carlo Casini e il Movimento dei Focolari’ (Cantagalli, 2024); Carlo Casini, ‘Uno di noi. La persona al centro dell’Europa’, a cura di M. Casini, G. Grande, E. Pittino, S. Sibillo (Edizioni Movimento per la Vita, 2024). Altre pubblicazioni sono in cantiere”.
Quali altre iniziative legate a Carlo Casini sono in corso?
“A parte qualche iniziativa locale o qualche convegno, sono ad oggi principalmente due le iniziative principali. Dal 2021 ogni 23 del mese un nutrito gruppo di persone si ritrova a pregare online il ‘Rosario del 23 con e per Carlo Casini’. Il coordinatore è Marco Caponi che tutti i mesi organizza e prepara con cura questo momento di preghiera. Chi desidera partecipare può inviare una mail a: rosariodel23concarlo@gmail.com. Giorgio Medici con tanta dedizione segue gli aspetti tecnici del collegamento. Nel 2023 è nata la rete ‘Amici di Carlo Casini’, coordinata da Anna e Alberto Friso, una coppia di coniugi in gamba, motivati e pieni di entusiasmo, che ha conosciuto il babbo fin dagli anni Ottanta e che fa parte del Movimento dei Focolari. La porta è aperta e chi è interessato può scrivere a: amicidicarlocasini@gmail.com.
Il card. Giovanni Battista Re, incoraggiando la Rete ad andare avanti, ha scritto: ‘Quanto egli ha fatto in questo campo è un messaggio che non può cadere nell’oblio ed è una eredità che sprona all’impegno per l’accoglienza e la cura del bambino nella fase prenatale e della sua mamma. Il coraggio e la coerenza di Carlo Casini devono restare una guida. Il patrimonio intellettuale e spirituale che egli ha lasciato è prezioso’. Il 2 marzo 2024 la ‘Rete Amici di Carlo Casini’, in collaborazione con il Movimento per la Vita Italiano ha organizzato a Firenze una bellissima giornata di spiritualità dal tema: ‘In cammino con Carlo Casini. Giornata di spiritualità alla luce della sua testimonianza’ e quest’anno la giornata di spiritualità di svolgerà il 22 marzo a Roma presso l’Università Cattolica. Per iscriversi il rinvio è alla mail amicidicarlocasini@gmail.com alla quale fa riferimento anche l’associazione ‘Amici di Carlo Casini’, costituita il 9 luglio 2024”.
(Tratto da Aci Stampa)