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8 marzo nel nome delle donne in guerra

“Mai come in questo 8 marzo 2022 l’argomento messo a tema dal Centro Italiano Femminile Nazionale ‘Custodire l’umano’ suona profetico in quanto esso, seppure in maniera esemplificativa, enuncia la pedagogia della pace significata dalla vanità dei risultati attesi dalla vittoria in quanto il conflitto, ogni conflitto, lascia l’umanità più povera, segna un passo indietro nel progresso della civiltà e costituisce il grande scacco nel graduale miglioramento delle condizioni del reale benessere delle nazioni che, in fondo, è sogno inseguito dall’uomo in ogni tempo”.
Associazioni cattoliche per il disarmo nucleare

In questo Mese della Pace di gennaio 2022, e a pochi giorni dal primo anniversario dell’entrata in vigore del Trattato Onu di proibizione delle armi nucleari, nel pieno sostegno alla campagna ‘Italia Ripensaci’, che ha visto una forte mobilitazione della società civile su questi temi, Giuseppe Notarstefano (presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana), Emiliano Manfredonia (presidente nazionale delle Acli), Giovanni Paolo Ramonda (responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII), Cristiana Formosa e Gabriele Bardo (responsabili nazionali del Movimento Focolari Italia) e mons. Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi, hanno chiesto con un appello al governo italiano di ratificare il trattato dell’Onu per la messa al bando delle armi nucleare, come hanno già fatto oltre 50 Stati:
Papa Francesco al Corpo Diplomatico: forte denuncia contro il pensiero unico

Dopo il periodo natalizio, come consuetudine, papa Francesco ha ricevuto in udienza il Corpo Diplomatico accreditato nella Santa Sede, evidenziando che i primi diritti sono ‘il diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale’ ed il diritto alla libertà religiosa, preceduto dal saluto di ringraziamento dal decano del Corpo Diplomatico, George Poulides, ambasciatore di Cipro presso la Santa Sede:
In Italia cresce l’abbandono scolastico

“Nel 2020, la partecipazione degli adulti a un’esperienza di apprendimento recente in Italia è inferiore al valore medio dell’Ue27 (7,2% contro 9,2%) e a quello di Francia (13,0%), Spagna (11,0%) e Germania (7,7%)”; lo si legge nel report sui ‘Livelli di istruzione e partecipazione alla formazione’ nel 2020, diffuso dall’Istat.
12 giugno: eliminiamo il lavoro minorile

“Occorre uno sforzo corale di tutta la società e delle sue istituzioni, per porre fine a questa grave violazione dei diritti dell’infanzia e rendere effettivamente vigente il diritto dei bambini a un avvenire da loro liberamente scelto. In questo senso, le iniziative di sensibilizzazione previste in questi giorni in Italia sono particolarmente meritevoli”:
Italia penultima per laureati ma ‘campione’ tra i Neet

L’Italia resta saldamente agli ultimi posti in Europa per livelli di istruzione della popolazione. L’amara conferma arriva dal report dell’Istat, diffuso ieri, che segnala come soltanto il 62,2% degli italiani tra i 25 e i 64 anni ha almeno il diploma di scuola superiore, contro il 78,7% della media dell’Unione Europea. Va anche peggio sul versante dei laureati: il 19,6% contro il 33,2% dell’Ue.