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Per le feste natalizie giovani ucraini ospiti della Caritas e del comitato del presepe vivente di Tricase

Santa Maria di Leuca attraverso la Caritas diocesana ed in collaborazione con il Comitato Presepe Vivente di Tricase sono impegnati, dal 22 dicembre 2024 al 7 gennaio 2025, ad accogliere 6 bambini e 2 accompagnatrici provenienti dalla città di Nikopol in Ucraina, a 4 chilometri dalla centrale nucleare Zaporizhzhia, zona sotto attacco giornalmente, per fargli trascorrere nella serenità le festività natalizie nel Capo di Leuca.
In sintonia con l’appello di papa Francesco, che nella messa finale della sua visita in Corsica, ha ricordato il triste vissuto dei bambini ucraini che, a causa del conflitto, hanno perso il sorriso sui loro volti e, come egli stesso ha affermato: “Tante volte vengono nelle udienze dei bambini ucraini. questi bambini non sorridono, hanno dimenticato il sorriso. Per favore, pensiamo a questi bambini, nelle terre di guerra, di dolore”.
Queste parole di Papa Francesco hanno profondamente colpito e, grazie al sostegno del Presepe Vivente di Tricase, è stata organizzata una vacanza per un piccolo gruppo di bambini della città di Nikopol, con l’auspicio di allietare la loro permanenza e di far loro ritornare il sorriso perduto.
L’iniziativa ha preso avvio domenica 22 dicembre a Tricase con la presentazione alla comunità dei ragazzi durante la S. Messa e l’accoglienza della Luce di Betlemme, presso la Chiesa nuova di S. Antonio da Padova. Al termine della celebrazione il presidente del Comitato del Presepe, Ing Andrea Morciano, ha consegnato al gruppo ucraino la chiave segno di ospitalità. Ogni giorno, i ragazzi, saranno coinvolti in varie attività sia nelle famiglie e sia negli oratori, quali tombolate, attività di oratorio, una giornata sulla neve, una giornata a Lecce, inoltre saranno coinvolti in alcuni presepi in modo particolare in quello di Tricase.
Si può leggere il programma visitando il sito: https://www.caritasugentoleuca.it/2024/12/18/insieme-e-piu-bello-christmas-edition. Il 7 gennaio rientreranno in Ucraina a Nikopol. Un grazie in modo particolare al Comitato del Presepe Vivente di Tricase che, insieme al CIHEAM, hanno accolto con gioia l’impegno di condividere l’accoglienza di questi bambini. Un grazie a tutte le comunità e alle famiglie che attraverso varie attività trascorreranno del tempo con i piccoli ospiti ucraini.
Con lo slogan ‘Doniamo un sorriso ai ragazzi di Nikopol’, la Caritas diocesana è convinta che saranno giorni in cui i ragazzi ucraini respireranno aria di pace e coglieranno messaggi di speranza su questa terra calpestata e amata dal messaggero di lieti messaggi, il venerabile don Tonino Bello.
Papa Francesco: la fraternità attraverso un sorriso

In mattinata papa Francesco ha ricevuto un gruppo di volontari e persone senza fissa dimora, provenienti da Vienna, a cui ha chiesto di salutare il card. Schönborn, arcivescovo di Vienna, sottolineando il tema della fraternità, anche se con storie diverse:
“Provenite da Paesi molto diversi, appartenete a confessioni religiose differenti, e ciascuno di voi ha fatto le proprie esperienze di vita, a volte anche gravi vicissitudini. Ma una cosa ci unisce tutti: siamo fratelli e sorelle, siamo figli di un unico Padre. Questo ci unisce tutti. E mi fa molto piacere che questa realtà si faccia concreta nella vostra comunità quando vi aiutate l’un l’altro e, nelle vostre riunioni, condividete quello che ognuno può offrire. Infatti, non è vero che alcuni danno e altri solo ricevono: tutti siamo donatori e riceventi, tutti abbiamo bisogno gli uni degli altri e siamo chiamati ad arricchirci a vicenda”.
Evidenziando che la fraternità si manifesta anche attraverso ‘un semplice sorriso, un gesto di amicizia, uno sguardo fraterno, un ascolto sincero, un servizio gratuito’ il papa ha concluso il breve incontro con l’invito ad essere un ‘dono’ per gli altri:
“Allora, in quel momento, facciamo quello che il Signore ci ha detto di fare, cioè amarci gli uni gli altri come Lui ci ha amato. Ringraziamo Dio per il dono del suo amore, che ci arriva anche attraverso le persone buone che ci circondano. Il Signore ci ama al di là di ogni limite e difficoltà. Ognuno di noi è unico ai suoi occhi e Lui non si dimentica mai di noi. Cerchiamo sempre, come fratelli e sorelle, di fare della nostra vita un dono per gli altri”.
Inoltre domani, sabato 9 novembre, Papa Francesco e Mar Awa III, Catholicos Patriarca della Chiesa Assira dell’Oriente, celebreranno insieme il trentesimo anniversario della Dichiarazione cristologica comune tra la Chiesa cattolica e la Chiesa assira e il quarantesimo della prima visita a Roma di un Patriarca assiro. Ne ha dato comunicazione il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Il Catholicos sarà accompagnato dai membri della Commissione mista per il dialogo teologico tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira dell’Oriente che, istituita trent’anni fa, ha recentemente avviato una nuova fase di dialogo sulla liturgia nella vita della Chiesa. La Dichiarazione venne firmata nella basilica di San Pietro l’11 novembre 1994 da papa Giovanni Paolo II e dal patriarca assiro Mar Dinkha IV.
(Foto: Santa Sede)
La carezza ed il sorriso: papa Francesco incontra nonni e nonne

Lunedì scorso è stato presentato l’appuntamento ‘La carezza e il sorriso’, l’incontro di Papa Francesco con nonni, anziani e nipoti in programma nell’Aula Paolo VI in programma sabato 27 aprile, promosso dalla Fondazione ‘Età Grande’, che ispirandosi ai valori cristiani ed evangelici vuole promuovere e garantire i diritti della persona anziana ed i relativi doveri della collettività, che con una metafora mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, ha definito ‘quarto piano’, che in questi anni si è riempito di innumerevoli inquilini.: in Italia questo ‘quarto piano’ è composto da 14.000.000 persone, verso le quali non c’è pensiero, né economico né sanitario, tantomeno culturale.
Mons. Vincenzo Paglia ha precisato che in Italia, con la legge 33/2023 sulla riforma e la non autosufficienza, ci si è impegnati a riorganizzare radicalmente l’assistenza agli anziani, in cui si riconosce che la vecchiaia è una risorsa; quindi non è uno scarto, ma è legata a tutte le altre età della vita.
Quindi il presidente della Pontificia Accademia per la Vita ha fatto notare che tra nonni e nipoti c’è una sintonia particolare, perché vi è una significativa dimensione affettiva: in base ad un calcolo, il tempo speso dai nonni con i nipoti varrebbe quanto una ‘finanziaria’. Se i primi non ci fossero, ci sarebbe un problema non solo affettivo e intergenerazionale ma economico, tenendo conto che in Italia quanto gli anziani offrono direttamente alle realtà familiari varrebbe circa € 38.000.000.000.
Anche Mario Marazziti, componente della Comunità di Sant’Egidio, ha ricordato l’attività della Fondazione ‘Età Grande’, promotrice dell’iniziativa, mirante a comunicare un messaggio di speranza al mondo: la Fondazione lavora affinché l’intero universo degli anziani non venga più classificato secondo l’ottica dello ‘scarto’, ma sia considerato secondo la sua capacità di resilienza anche alla luce della crisi del welfare.
Marazziti ha fatto riferimento ad alcune svolte normative avvenute in Italia ma che hanno inciso nel mondo occidentale: la legge 517 del 1997 che ha abolito le classi speciali per gli alunni svantaggiati, ovvero con disabilità; la 180/78 (legge Basaglia) per la chiusura dei manicomi; la legge 833/78 che ha costituito il servizio sanitario nazionale come diritto universale alla salute; la 149/01 per il superamento degli orfanotrofi.
Inoltre ha spiegato che prima dell’arrivo del papa ci sarà il dialogo tra Lino Banfi e mons. Vincenzo Paglia sul rapporto tra nonni e nipoti, che introdurrà due testimonianze: quella di due nonni e tre nipoti e quella di un’anziana di 91 anni, Sofia Soli, che diventata vedova ha scelto di andare a vivere con altri anziani.
Infine Lino Banfi ha raccontato i suoi colloqui con i giovani e con le persone della sua età per incentivare il dialogo con le nuove generazioni, ha anticipato che nell’Aula Paolo VI leggerà qualche sua poesia ed ha letto una preghiera che ha composto: “Il Santo Padre, credo che lo faccia ogni mattina, ci aiuta a pregare per la martoriata Ucraina. Ed anche per Israele e per la Palestina. E tutti noi, oggi, insieme a papa Francesco, che è il nonno del mondo, dandoci la mano, nonni, nipoti, faremo come un girotondo. Certo, non è con questo gesto che qualche guerra finirà, ma a qualcosa di buono certamente servirà”.
L’appuntamento con papa Francesco vuole anche far conoscere l’attività della Fondazione Età Grande, che pone al centro della riflessione sugli anziani la persona, con i suoi bisogni e le sue fragilità e intende suggerire politiche in favore dell’anziano, in tema di lavoro, cultura e formazione, sanità pubblica, protezione economica, invecchiamento attivo e inserimento sociale.
(Foto: Vatican News)
Papa Francesco: ridare il sorriso ai bambini in guerra

La settimana di papa Francesco si è aperta con il ricevimento in udienza dei partecipanti al Capitolo Generale dei Fratelli dell’Istruzione Cristiana di Ploërmel, che ha a tema l’evangelizzazione nei giovani attraverso l’educazione, ricordando l’opera fondamentale dei fondatori nel bicentenario della fondazione:
“Questo vostro Capitolo si colloca nella scia delle celebrazioni del bicentenario dell’Istituto, e vi offre l’occasione per tornare alle intuizioni fondamentali che hanno guidato il venerabile Jean-Marie de La Mennais e padre Gabriel Dashayes.
Oggi la loro opera è presente in diversi Paesi del mondo, perché hanno creduto che tutto è possibile a chi si affida totalmente al Signore e si mette al servizio dello sviluppo umano integrale di ogni persona. Non dobbiamo mai dimenticare da dove proveniamo e conservare sempre la memoria delle motivazioni del nostro agire”.
Il papa ha ricordato che il loro compito, lavorando nelle regioni più povere del mondo, è quello di portare la speranza: “In un mondo in continuo cambiamento, vi ponete generosamente al servizio dei giovani, attenti alle loro aspirazioni e nello stesso tempo sempre rivolti a Cristo, regola suprema della vostra vita. La vostra vocazione vi spinge ad andare là dove altri non vanno, in periferia, verso le persone che formano la categoria dei rifiutati, dei feriti dalla vita e delle vittime. Che la vostra presenza sia sorgente di speranza per molti”.
In particolare papa Francesco li ha invitati ad aiutare i giovani a realizzare i propri sogni: “Nel vostro spirito di fraternità e di accoglienza riconoscano un altro volto dell’umanità sfigurata dalle guerre, dall’indifferenza e dallo scarto dei più deboli. Quei bambini, quei giovani, quelle persone hanno anch’essi dei sogni, ma oggi, per tanti motivi, sono sogni frantumati. Possiate aiutarli a rivivere i loro sogni, a credere in essi e a realizzarli!”
E’ stato un invito a far ritornare il sorriso ai bambini che soffrono per le guerre: “I bambini giocano, anche sotto le bombe, nei Paesi in guerra. Quando vediamo le fotografie di questi Paesi, ci sono bambini che giocano. Ma una cosa che mi colpisce, quando vengono qui a Roma bambini dell’Ucraina che sono trasferiti qui e vivono qui, questi bambini non sorridono: hanno perso il sorriso. La guerra fa questo: fa perdere il sorriso dei bambini. Lavorate perché loro riprendano la capacità di sorridere!”
Infine ha invitato la congregazione a collaborare con le diocesi, in cui essi sono in missione: “In questo stupendo mistero di comunione, posso contare sulla vostra fiducia filiale e sul vostro attaccamento al ministero del Successore di Pietro.
Vi incoraggio a lavorare in stretta collaborazione con le diocesi dove siete in missione e con il Popolo fedele di Dio; a tenere lontano dalla vostra vita ogni spirito di orgoglio, di chiusura, di divisione e di pettegolezzo. Il pettegolezzo fa tanto male alle comunità religiose. Un bel proposito per un religioso e una religiosa sarebbe mordersi la lingua ogni volta che viene voglia di sparlare dell’altro”.
(Foto: Santa Sede)
San Nicola da Tolentino e la Lituania, ne parla l’Arcivescovo Makrickas

Nello scorso febbraio papa Francesco aveva nominato mons. Rolandas Makrickas vescovo di Tolentino, con il conferimento del titolo personale di arcivescovo. mantenendo viva la memoria storica dell’antica diocesi, che resta guidata da mons. Nazzareno Marconi, vescovo della diocesi di Macerata; si tratta di una nomina onorifica che permette alla città di conservare il vecchio status di diocesi.
Da Marsiglia papa Francesco lancia un appello per teologia mediterranea

L’ultima giornata degli incontri del Mediterraneo a Marsiglia di papa Francesco si è aperta con la visita alla Casa delle Missionarie della Carità a Saint Mauront dove ha incontrato alcune persone che si trovano in situazioni di disagio economico; eppoi si è recato al Palais du Pharo per la sessione conclusiva dei ‘Rencontres Méditerranéennes’, affermando che il cammino progredisce:
Palermo ha ricordato il beato Pino Puglisi

Una fiaccolata lungo le vie del quartiere Brancaccio per fare memoria del sacrificio e del martirio di don Pino Puglisi e per continuare a seminare speranza: l’itinerario, nella sera di giovedì 14 settembre, si è snodato dalla piazzetta Padre Pino Puglisi (nel luogo dove il parroco di Brancaccio trovò la morte per mano mafiosa) sino a via Fichi d’India, lì dove sorgerà il nuovo complesso parrocchiale, guidata dall’arcivescovo di Palermo, mons. Corrado Lorefice:
Fratel Biagio Conte, il sorriso dei poveri di Palermo

Biagio Conte aveva tutto per fare una bella vita. Soldi, carriera, lavoro con un padre imprenditore. E l’ha fatta fino a 26 anni quando rimase folgorato dalla povertà di tanti disoccupati, immigrati e ‘scarti’ che circolavano per Palermo, la sua città. Decise di abbandonare tutto e di ritirarsi sulle montagne siciliane per ritrovare se stesso e dare un senso alla propria vocazione. Tra stenti, fame e freddo Biagio si sentì investito da una particolare ‘forza’ interiore che cambiò il corso della sua esistenza.
Papa Francesco agli attrazionisti: siate seminatori di sorrisi

Ieri papa Francesco ha ricevuto in udienza i membri dell’Unione nazionale attrazionisti viaggianti, da lui stesso definiti ‘seminatori di sorrisi’, perché sono persone e famiglie che, per arte e professione, sono in cammino sulle strade dell’Italia e del mondo, per arricchire le piazze e le città di momenti di spettacolo e di arte, chiedendo di far festa a suor Genevieve, che ha compiuto 80 anni:
Mons. Lorefice ha affidato fratel Biagio Conte a Dio

Ieri si sono svolti nella cattedrale di Palermo i funerali di fratel Biagio Conte, fondatore di ‘Missione Speranza e Carità’, morto giovedì 12 gennaio, presieduti da mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, a cui hanno partecipato molte migliaia di persone, a cui l’amministrazione comunale della città con le parole del sindaco Roberto Lagalla ha deciso di voler intitolargli un’area nelle vicinanze della sua missione: